Il prossimo 11 novembre, a Venezia, Palazzo Mocenigo, una giornata di studi sul Combattimento di Claudio Monteverdi.

Vi partecipano:

Renato Meucci - Accademia di Santa Cecilia di Roma, Società Italiana di Musicologia

Diego Mantoan - Università di Palermo

Margaret Urquhart - Leiden University, Royal Conservatoire The Hague

Marc Vanscheeuwijck - Oregon University and Conservatorie de Bruxelles

Paola Carlomagno - Museo del violino di Cremona

Rodolfo Baroncini - Fondazione Cini

Dalle 10 alle 17.30 circa, Venezia, Santa Croce 1992 - Museo di Palazzo Mocenigo - Centro studi del tessuto, del costume e del profumo

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili previa prenotazione a info@larisonanza.it

ABSTRACT

Nelle poche righe descrittive della prima esecuzione del suo Combattimento, Monteverdi solleva una serie di questioni di prassi esecutiva impressionanti. Oltre a descrivere lo stile concitato - e l’opposizione che all’inizio esso suscitò tra i musicisti - egli nomina almeno tre elementi che pongono dei quesiti a quanti, oggi, vogliano ricreare sonorità e contesto originali: le quattro viole da brazzo - soprano alto tenore e basso - il contrabbasso da gamba, il cavallo mariano.

Per capire quali strumenti presero parte alla prima esecuzione a Palazzo Mocenigo, 400 anni fa esatti, e cosa fosse questo cavallo mariano, abbiamo invitato alcuni dei massimi esperti in materia. Chissà se ne usciremo con le idee un po’ più chiare!

 

PROGRAMMA

10.00 saluto di benvenuto 
10.15 Diego Mantoan: “Of ‘sfondamenti’ and ‘cavalli Mariani’: Monteverdi’s experimenting at the origin of public opera theatre in Venice”
11.15 pausa
11.30 Rodolfo Baroncini: “Lo strumentario del Combattimento di Tancredi e Clorinda e alcune questioni terminologiche”
12.30 pausa
14.00 Marc Vanscheeuwijck: “I bassi d’arco nel Combattimento di Monteverdi”
15.00 Margaret Urquhart: “‘Contrabasso da gamba’: a violone for Monteverdi’s Combattimento”
15.45 pausa
16.00 Paola Carlomagno: “Un Combattimento che mette alle corde"
17.00 discussione
 

Discografia

Alcuni dei momenti più belli della mia vita musicale, li ho vissuti registrando. Qui trovate un elenco dei numerosissimi dischi che abbiamo prodotto: quelli che ho registrato da solo, quelli che ho fatto con pochi amici, e quelli con molti. Sono tanti, forse troppi, ma tanti sono gli anni che mi vedono calcare le scene, soprattutto con La Risonanza. La registrazione che ha significato di più per me? Le cantate italiane di Handel, senz’altro. Il disco che mi ha coinvolto di più emotivamente? Didone e Enea. Quello che mi appassiona di più? Quello che non abbiamo ancora registrato, ma a cui stiamo già lavorando!